Cantine Antonio Ferrari

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Recensioni

FEBBRAIO/MARZO 2007 - "Dal Piemonte i frutti del Salento"
Articolo estrapolato dalla rivista "SPIRITO di VINO - La rivista per meditare centellinando"
Articolo di Rossella Schiavini - Foto di Luciano Calzolari

MAGGIO 2007 - "Piemonte IGT? Non vogliamo nemmeno sentirne parlare."
Articolo estrapolato dalla rivista "LA MADIA TRAVELFOOD"

SETTEMBRE 2007 - "Capolavori a tavola"
Articolo estrapolato dalla rivista "LA MADIA TRAVELFOOD"

APRILE 2008 - "I vini più esclusivi del mondo? Quelli che non esistono più"
Articolo estrapolato dalla rivista "LA MADIA TRAVELFOOD"

APRILE 2008 - Articolo estrapolato dalla rivista "GRANDECUCINA & WINE"

15/03/08 - Giornale di Bergamo




OTTOBRE 2008 - Articolo estrapolato dalla rivista "GIOIA"





1999 - Mr. DAVID ELSWOOD - Casa d'Aste CHRISTIE  London

I have now had the opportunity to taste your 1959 Solaria Jonica.
It is undoubtedly of high quality.................


19 July, 1999

2001 - Accademia dei Racemi  

L'Accademia dei Racemi è orgogliosa di presentare in esclusiva mondiale il Solaria Jonica 1959 , un primitivo in purezza prodotto 42 anni fa dal Sig. Antonio  Ferrari (classe 1913) .........

I VINI DI VERONELLI : Questo straordinario vino, prodotto da una cantina piemontese ……, è la testimonianza di una antica potenzialità enologica che pensavamo scomparsa: il sole, l'alberello, l'alcol e il tempo, sapientemente dosati, hanno potere esplosivo sui nostri sensi. Tutti coloro che sono ancora all'affannosa ricerca di un vino da abbinare al cioccolato sospendano le ricerche: per loro c'è il Solaria Jonica 1959.

Ho alle mie spalle (da anni assiste al mio lavoro dietro la scrivania) una bottiglia di etichetta bella e rigorosa, Solaria n° 5 e retro-etichetta a mano, vendemmia 1954; nient'affatto un mistero, ora risolto da Gigi Brozzoni. Appoggio il naso all'orlo aperto da anni e anni. " Respira ancora".  Sì, è da ripetere la mia affermazione d'antanni : il vino è un valore reale che ci dà l'irreale. (L.V.)


I vini di Veronelli 2001 , pag. 672.

2001 - VINI D'ITALIA 2OO1 - GAMBERO ROSSO

..............Dulcis in fundo, l' Accademia commercializza anche uno straordinario passito realizzato dalle Cantine Ferrari di Salice Salentino. Si tratta di una sorta di "ritrovamento" di una vasca di un grande Primitivo della vendemmia '59, una delle più calde del secolo in zona, che esprime un'eleganza e una tale complessa profondità da farne un fuoriclasse tra i vini da meditazione.
Si chiama Solaria Jonica ed è un vino forse irripetibile.


da: Vini d'Italia 2001- pag. 599

2001 - GAMBERO ROSSO - Rivista Febbraio 2001 - Marco Sabellico

Non è un refuso, avete letto bene: stiamo parlando di un vino del 1959, imbottigliato e commercializzato solo oggi.
Si tratta del miglior vino mai prodotto da Antonio Ferrari, che nella torrida estate di quell'anno, raccolse delle uve sovramature di primitivo dalla vigna affacciata sul mare Jonio e ne fece un vino irripetibile, che ha curato per tutta la vita finché non lo ha ritenuto "pronto" .
Ha 18 gradi di alcol, un fruttato ed una freschezza incredibili.
Confettura di amarena, mallo di noce, cioccolato, spezie orientali, tabacco e caffè sono solo alcune delle mille suggestioni che vi offre.
Ha una struttura poderosa e una grandissima, elegante persistenza aromatica.
Per un vino così i paragoni con i grandi Porto Vintage e Amarone sono appena indicativi, come pure l'azzardare un punteggio. Grande vino da meditazione.

2001 - Il CORRIERE DELLA SERA (Milano) - 5 dicembre

Il salone dei Savours di Parigi premia il Primitivo di Manduria. (Solaria Jonica). Il definitivo successo dell'oro viola della Puglia, però, lo ha suggellato ALAIN DUCASSE, una delle massime istituzioni della cucina mondiale, degustando il SOLARIA JONICA 1959.


Nazareno Dinoi


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - IL PRIMITIVO TRIONFA A BORDEAUX

Non si contano davvero più i numerosi riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale del Primitivo DOC. Non poteva mancare la presenza del prestigioso vino alla Vinexpo di Bordeaux, presso lo stand dell’ICE(Istituto per il Commercio Estero). Alla Vinexpo di Bordeaux, quella che si può definire la numero uno delle fiere enologiche nel mondo, hanno partecipato centinaia di aziende, esperti del settore ed acquirenti provenienti da ogni parte del globo, determinando un considerevole volume d’affari. Presso lo stand italiano si è recato numeroso volte il famoso Olivier Poussier,noto per essere il migliore sommelier del mondo, che ha stimato e fatto degustare a numerosi visitatori il Solaria Jonica.

IL CORRIERE DI NOVARA

Verona - Nel corso del Vinitaly, nel pomeriggio di domenica, un importante riconoscimento è stato conferito ad un produttore novarese. Alle Cantine Ferrari di Galliate, infatti, è stato consegnato " L'Alberello d'Oro 2000" dell'Accademia , per il vino SOLARIA JONICA 1959. Un vino di qualità unica, prodotto da un vitigno primitivo pugliese. Il premio è stato consegnato al fondatore della Cantina Antonio Ferrari , da Marco Sabellico del mensile enogastronomico Il Gambero Rosso. "Quest'anno - ha commentato il giornalista - ci siamo imbattuti in questo prodotto eccezionale. Il premio è stato deciso senza discutere". Che vino è il Solaria? " Indescrivibile " , - ci confermano orgogliosi i proprietari. (U.R.)

LA STAMPA - "NEL '59 REALIZZO' UN PREZIOSO ROSSO CON LE UVE DEL SALENTO, OGGI E' UN'AUTENTICA RARITA' PREMIATO ANTONIO FERRARI, 87 ANNI, PRODUTTORE DI GALLIATE


Quarant'anni fa, quando la maggior parte dei produttori riteneva che le uve di Puglia fossero soltanto "buone da taglio ", Lui , uomo del Nord , fu tra i pochi a credere nella loro "dignità enologica". E per dimostrarlo, nel '59, Antonio Ferrari, titolare delle omonime cantine a Galliate, con i grappoli del Salento realizzò un vino rosso, il "SOLARIA JONICA", che oggi una giuria di esperti internazionali ha definito " unico e irripetibile ". A 87 anni, Antonio Ferrari, è stato così fra i protagonisti al Vinitaly di Verona: durante una festa organizzata in suo onore, presente Marco Sabellico del "Gambero Rosso", il produttore galliatese è stato premiato con l' alberello d'oro dell'Accademia dei Racemi, sodalizio culturale che si propone la riscoperta e la valorizzazione degli antichi vigneti della Puglia. In tanti anni - racconta la figlia Gianangela - non avevo mai visto mio padre commuoversi in pubblico. Ci sono riusciti con questo premio. E' un riconoscimento morale a un uomo,appassionato intenditore, che sceglieva le sue vigne una per una , curandole sino alla vendemmia ...........


2000 - QUOTIDIANO DI LECCE DEL 22 - 12 - 2000 - "Nettare corroborante, consigliato per gli anziani e le persone convalescenti"


Non è un medicamento, è il "Solaria Jonica 1959", il più antico tra i Primitivi………… Primitivo con qualcosa di speciale - ha i profumi d’antico. La scoperta di un Primitivo del 59" – il vino verrà venduto a 350.000 lire la bottiglia.


2001 - LES ECHOS  Paris 29/06/01 JEAN- FRANCIS PECRESSE

L’Accademia est venu a Vinexpo avec un authentique prodige décuvert au hasard d’une degustation:un "primitivo" (cépage paternel du zinfandel) récolté en 1959 - l’une des plus chaudes années du siècle - ettransopté illico par son propriétarie Antonio Ferrari non pas dans la cave d’à coté mais jusque dans le Piemont , oùl’homme avait l’essentiel de ses vignes. Et la arriva ce qui n’arrive jamais : d’un naturel obstiné, constant dans son obstination, , l’homme refusa quarante-deux ans durant, d’ouvrir ses cuves, ne cédant finalement qu’à l’insistances de l’Accademia. Un prodige est ne, vin unique d’une année unique jamais reproduit ne ressemblant à aucun autre. Après ces quatre decénnies, aucune trace de fatigue mais des aromes d’une grande fraicheur incroyablement complexes empyreumatiques (cacao, café) épicés et voluptueux et une matière poudreuse que l’on n’est pas près d’oublier.Les Italiens ont un mot pour cela. "fuoriclasse" hors-classe.


2002 - LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6/2002 NANDO PERRONE - LA CALIFORNIA AMA I VINI JONICI. - INTERNATIONAL WINE COMPETITION - LOS ANGELES COUNTY FAIR 2OO2.


………….Fra gli oltre 4.000 vini presentati in questa rassegna, le giurie (composte da esperti degustatori e da giornalisti provenienti da ogni Paese, compresi Daniele Cernilli del Gambero Rosso e Mario Pavolini)………… Il vino che ha strabiliato le giurie e si è aggiudicato ben 3 medaglie d’oro e la Menzione di miglior vino fatto con varietà italiane è stato ancora una volta un Primitivo.: il Solaria Jonica 1959, un vino da dessert .………. Questo miracolo della natura salentina , si è conquistato l’oro nella batteria dei vini da dessert, successivamente ha sbaragliato tutti gli altri vini della sua categoria, guadagnandosi un altro oro come "migliore della classe". Infine , nella finale dei migliori vini del mondo fatti con varietà italiane, ha guadagnato tutti i consensi della giuria , che gli ha tributato il terzo oro, il più importante, unito al riconoscimento speciale riservato a pochissimi vini.……… E’ un importantissimo risultato, che ancora una volta dimostra le grandi potenzialità del Primitivo e delle sue complesse evoluzioni con l’invecchiamento. "Non siamo stupiti di questo ulteriore riconoscimento" sostiene il dott. Perrucci ( dell’Accademia, esportatore del Solaria Jonica) " giacché a Bordeaux e a Parigi il vino si era conquistato gli elogi di Olivier Poussier, campione del mondo dei sommelier per il 2000, e degli esperti della prestigiosissima "Revue de vin de France". Un vino straordinario per grandi occasioni.


CORRIERE DELLA SERA - IN GARA CON 4.000 VINI - IL PRIMITIVO OTTIENE UN PREMIO ANCHE A LOS ANGELES


E’ un primitivo il vino italiano più premiato a Los Angeles "SOLARIA JONICA 1959", un vino da dessert…… che ha ricevuto tre medaglie d’oro nella rassegna internazionale "County Fair" in California , dove hanno sfilato ben 4.000 vini di tutto il mondo. Le giurie composte da esperti degustatori e giornalisti provenienti da ogni Paese hanno premiato il vino Solaria Jonica con la speciale menzione di miglior vino fatto con varietà italiane………… Il successo maggiore è stato per ilSolaria Jonica del ’59…………


Il 30/05/02 e il 31/05/02 è andata in onda su RAISAT GAMBERO ROSSO la trasmissione " I protagonisti del vino" , nella quale , Il giornalista Marco Sabellico presentava il Solaria Jonica 59 intervistando la figlia del produttore Sig. ra Gianangela Ferrari .

Il 15/08/02 su RAI 2 nella trasmissione Italia2 che proponeva i formaggi e i vini della Puglia , in chiusura , la presentatrice e gli intervistati tra i quali il Dott. Gregorio Perrucci , fondatore dell'Accademia dei Racemi, hanno brindato con un vino del 1959.

18/08/02 Giornale: La Stampa - pagina dedicata all'agricoltura. Giornalista : Gianfranco Quaglia. Titolo: "Solaria Jonica ? Il migliore è piemontese" Sotto-titolo :Tre medaglie d'oro al <<County Fair Wines>>di Los Angeles.Ha detto Alain Ducasse : <<Quel vino è il vero oro della Puglia >>. Poche parole pronunciate dal maestro . Quel vino si chiama Solaria Jonica ed è nato quasi per caso , a tanti chilometri di distanza , in una cantina di Galliate (Novara)........


22/08/02 Giornale : La Prealpina -Giornalista :Silvia Fortina . Titolo :"L'Oscar del vino a un primitivo di Galliate" .Sotto-titolo: Le bottiglie di Antonio Ferrari premiate con tre medaglie d'oro al concorso enologico di Los Angeles. Un vino che è diventato una vera e propria rarità .....


19/11/02 - Enoteca Lombardi di Lombardi Massimo (Novara)

Con la presente e-mail Vi ringrazio innanzitutto per la possibilità che nuovamente mi avete dato di assaggiare uno dei Vs. prodotti assolutamente unici. La sera successiva al nostro ultimo contatto telefonico di venerdì u.s. ho degustato il Salice Salentino d.o.c. La Canestra ’78, rimanendo anche in questo caso davvero stupito. Come per l’altro Vs. gioiello assaggiato ormai quattro anni e mezzo fa, la prima situazione sconcertante è lo stato evolutivo, che sembra proseguire a ritmo rallentato, tanto da fare pensare che le sorprese più belle sono ancora racchiuse al suo interno, in attesa di uscire con fragore in un futuro chissà se e quanto prossimo. Si tratta di un vino meno "esplosivo" del Solaria Jonica, più da cogliere, che sorprende con la freschezza che offre in bocca e per l’eccezionale finezza che propone nella lunghissima sensazione retro-olfattiva, con sfumature di frutta secca e mallo di noce accompagnate da spezia dolce.In casi come questi è stucchevole cercare paragoni, ma per rendere l’idea del tipo di carattere di questi vini, il primo mi ha fatto venire alla mente un Porto Vintage delle migliori vendemmie, mentre il secondo uno Sherry Palo Cortado frutto di una grande selezione. I miei complimenti sinceri sono poca cosa di fronte ai riconoscimenti dei grandissimi esperti che ho letto nella rassegna stampa che mi avete lasciato, permettetemi però di conservare la soddisfazione, resa possibile dalla Vs. gentilezza, di essere stato uno dei primi ad avere avuto la fortuna di degustare prodotti che raramente riesce ad avere nel bicchiere anche chi (non sarà mai il mio caso) pensa di avere già assaggiato "tutto".

Colgo l'occasione per distintamente salutarVi.

Massimo Lombardi



24/11/02 - Vini di  Veronelli  2003:

Non mi era mai avvenuto prima . Assaggio la bottiglia di Solaria Jonica 1959 e mi trovo in equinozionale difficoltà . Oggi il sole si trova nei due punti dell'equatore celeste . E la bottiglia precedente del Solaria - più antica - è rimasta per troppi anni nella scansia alle mie spalle , per non aver avuto effetti del movimento della rivoluzione della terra . Sono scompensato . Dall'ammirazione e da un ricordo , se possibile ancora migliore . Non m'era mai avvenuto prima , mi fosse di aiuto conclusivo lo scritto ; la sua parte psichedelica , del vignaiolo (o  della vignaiola ? ). Una bottiglia di vino é  posta in quella luce e in quella direzione dello sguardo dove " l' uomo abita la cosa dell'uomo." E' posta , per-sè , con rimandi a contenuti che fioriscono in mille sfumature , a sapori che si svolgono nell'ascolto dell'introspezione gustativa , a gusti che si aprono a gaie tempeste di emozioni , ad aromi che fluttuando attorno a panciuti bicchieri si offrono di colpo o a rilento o scivolano via per gradi .Una collezione preziosa di suggestioni , un fascio di sollecitazioni ,una sintesi di temperatura , di densità e di sapore. Il bisogno intimo di superare i lati verso l'essenza che nel mondo intelligibile diviene archetipo è un qualcosa che non può essere tolto . Una manifestazione possibile dell'umano . (pag. 121)



30/11/02  - Premiata Salumeria Italiana ( Prof. Renato Bergonzini )

Intestazioni :"Basta un sorso per comprenderne la straordinaria leggenda " ; "Solaria Jonica , un vino d'altri tempi e pur oggi di una attualità stupefacente"



10/01/03 - Desserts et vins di Lenotre  e Olivier Poussier

"Naturellement doux , riche et gènèreux , le primitivo di Manduria possède une grande qualité de liqueur et des aròmes de café torrèfiè. Ce millésime 1959 offre une douceur bien gérée : la tendance est suave , avec une nette touche oxydative , qui apporte du relief , sur fond de pruneau , de café , de figure ròtie et de moka froid , pour un accord tout aussi somptueux ." (Olivier Poussier  pag. 180)

Gateau moka ( ricetta di Lenotre per la Solaria Jonica ) pag 180

Primitivo di Manduria Solaria Jonica , Cantine Ferrari 1959 . Cette cuvée 1959 provenient du secteur ...Ce primitivo vinifié dans la région ( mais élevé dans la cave Ferrari , dans le Piémont ) est naturellement doux . Il a été élevé dix ans en fut de chene puis en cuve de ciment . Il possède une couler grenat évoluée aux reflets orangés . Le nez est complexe , chargé de café , de cacao , de vins et d'épices . La bouche est une merveille d'équilibre : la douceur y est contrebalancée par un joli support tannique ; la longueur est considérable et savoureuse , finissant sur des notes de caféfroid et de havane .(Olivier Poussier pag. 182)



16/01/03 - Paolo Teverini  - Bagno di Romagna
Gent.mo Signor Antonio Ferrari,

da circa un mese ho i suoi vini in casa , Solaria Jonica 59 e Salice Salentino 78 , e mi sento il  dovere di  scriverLe. Da un po' di tempo avevo sentito parlare di Solaria Jonica in maniera molto positiva . Avutane l'occasione l'ho comprato. E' stata un'emozione infinita . Descriverlo è riduttivo visto quanto è immenso . Nella sua potenza e infinita persistenza dona un'eleganza incredibile. Ti inebria , con il suo sbocciar di profumi , continuamente. Si dice sempre che la perfezione non esiste , comincio ad avere dei dubbi . E' un vino grandioso dal quale si percepisce la forza della natura e il sapere dell'uomo . Chi ha fatto questo vino è un uomo di grande sapere che gli ha dato tutto se stesso. Se il Solaria Jonica raggiunge la perfezione il salice Salentino 78 quasi ci arriva . La prima volta che l'ho assaggiato ho desiderato un grande Parmigiano Reggiano . E' un grande vino che va bevuto da solo o in grandi compagnie , per questo ho pensato a un Parmigiano . Mi ha ricordato qualche raro e grande Madeira . Fantastico come un vino ritenuto medio possa invece con la mano sapiente dell'uomo essere così grande. Grazie Signor Ferrari il mondo del vino e il mondo della felicità ha bisogno di uomini come lei . Chi beve questi due vini La ricorderà per sempre . Mi permetta un abbraccio.        

Paolo Teverini

A Paolo Teverini
La partecipazione intensa e complessa del vostro esserci vi lancia in un'impresa comune , concreta e vi fa appartenere ad uno "strato limite" in cui l'idea di generazione appare come rarefatta. Un abbraccio ideale corrisposto .

Gianangela Ferrari



Jan 23 2003 - Wine Spectator   

'59 Ferrari, Solaria Jonica: Tawny nose of caramel and espresso, but the palate isn't as horizontal as a port. Raisin, chocolate, and espresso on the palate, but also a red-fruit core that made it still seem rather young, despite the dark color. Truly unique and worth tasting once, but for the $150 admission ticket, I'll be satisfied to have tasted it once.



07/03/03 - Hotel Villa Crespi
Gentilissimi Sigg. Ferrari ,

non abbiamo parole per ringraziarVi della bellissima esperienza degustativa (storica) da Voi propostaci. Siamo certi che il Vostro vino avrà  un grande successo e rappresenterà un  onore per tutta la produzione vinicola nazionale. Vi aspettiamo al più presto .....

La direzione e lo staff



21/03/03 - Ezio Gritti  Osteria di Via Solata -  Bergamo Alta

............cara R.R.............eccomi!!!!!!!
.....come promesso ti descrivo il vino " Solaria Jonica ".......
.........vino originario della Puglia. Prodotto nel lontano 1959 da uve primitivo. Il tempo lo ha dolcemente cullato rendendolo , oggi , quasi cremoso , polposo , denso. Queste sensazioni tattili non ingannino ; sebbene datato , e qui secondo me si esplica la stupefacenza dello stesso , dimostra ancora freschezza unita alle sensazioni setose e vellutate durante la degustazione. All ' olfatto e' ricco di profumi aromatico dolci che sfociano in sensazioni nette e splendidamente pulite di confettura di prugne cotte , ciliege mature , frutti rossi , tabacco , tamarindo misto a vaniglia , rosa selvatica appassita , essenza di nocino , amarene sciroppate ,...........e' un ' incredibile esplosione e profusione di profumi . La corrispondenza tra le sensazioni olfattive e quelle gustative e' a dir poco impressionante ; si fa lungamente ascoltare perdurando nell ' evoluzione delle sensazioni retro gustative quasi in forma infinitesimale!!!!!
........e' un piacere , anzi un ' emozione , che traccia e lascia un solco di vibrazioni non accomunabili con altri nettari . Ti ricordo che trattasi di vinificazione del 1959..........sta a dire : non si possono nemmeno lontanamente ipotizzare le possibilita' di utilizzo di sofisticate tecniche all ' avanguardia come oggi tutti sbandierano.........cio' dimostra che anche in tempi lontani e non sospetti con l ' ausilio delle tradizioni , della passione e della volonta' dell ' uomo , i prodotti della terra , se rigorosamente rispettati e volorizzatti in tutte le loro sfaccettarure ed espressioni , permettevano di avere risultati strabilianti come il " nettare " in questione!!!!!!
.....tutti , dico , tutti dovremmo inchinarci e ringraziare quelle mani che cosi' sapientemente hanno saputo operare in quella data.
............da ultimo , anche se potremmo parlarne ancora a lungo e piacevolmente , e' doveroso citare i Sig. Ferrari patronne della cantina di produzione.
......chiedo venia per la lungaggine.......ma tutto cio' sono le mie modeste sensazioni!!!!!!
.......e' sempre un piacere.....

Ezio



29/10/03 - RAI SAT GAMBERO ROSSO
Marco Sabellico e Alberto Marcomini propongono l'abbinamento del  Roque Fort con il Solaria Jonica.


2004 - VINI DI VERONELLI

Entrano per la prima volta in guida : Primitivo 1949 ( 90 punti ) ,  Solaria n° 5 Il Barone 1954 ( 87 punti )
* Salice Salentino La Canestra 1978  
*** Solaria Jonica 1959 °
Sono vini non ordinari , difficilmente ripetibili ma rappresentativi di una viticoltura e di una enologia premoderna ; si sono conservati perfettamente e sono in grado di darci emozioni . Quest'anno è arrivato all'onore della bottiglia un primitivo mio coetaneo : si è conservato meglio di me ( G.B.)



27/02/04  - Degustazione di un nostro primitivo da parte di Paolo Teverini e del suo Sommelier. La Casa di Paolo Teverini - Bagno di Romagna.
Ne ha descritto , con sorpresa , la portata del tessuto tanninico , la finezza , la persistenza ....Ci ha suggerito di chiamarlo : 'Antonio Ferrari'.



06/03/04 - dal libro  "IL DESCO"  - Casa Editrice Il Gusto Gribaudo

A pag 178 è proposto l'abbinamento del  ' tortino di cioccolato caldo con salsa di albicocche secche e pepe verde con il Solaria Jonica.


CIOCCOLATO dolce & salato - di Mario Busso e Carlo Vischi
Proposto l'abbinamento della Torta Sacher con il Solaria Jonica .


Maggio 2004 - Rivista MONSIEUR - Fumo Primitivo - La storia delle Cantine Ferrari : dalla Puglia un nuovo spunto per bere in modo nuovo , anzi antico ... - di Stefano Reggiani


In un mondo del vino in cui ne succedono ormai di tutti i colori , ci siamo imbattuti in un paio di personaggi invero singolari , almeno quanto i loro prodotti . Stiamo scrivendo delle Cantine Ferrari , che non sono quelle del celebrato spumante , ma quelle intestate ad Antonio (www.viniferrari.it) , ormai note nel mondo dei vini di nicchia per l'uscita di tal Solaria Jonica 1959 . Vino entrato in commercio non 40 , ma un paio d' anni fa. Era rimasto per decenni a galleggiare in vasche e , quando è uscito , ha stupito tutti : un Malaga al primo impatto , ma meno bruciato e torrefatto , più fruttato , quindi con un bouquet che richiama , come accade in queste tipologie di vini , di tutto e di più : dalla frutta secca alle prugne californiane rinvigorite da sensazioni green , per arrivare alla carruba e ai datteri . Dopo questa uscita , dal cilindro dei Ferrari è scaturito un altro vino ripescato dal dimenticatoio delle vasche : il Salice Salentino La Canestra 1978 : buon impatto aromatico per un vino sì intrigante , ma che può colpire soprattutto per la vitalità di un millesimo così antico . Meglio ci è parso l'ultimo coniglio uscito dal cilindro della cantina : deve essere ancora etichettato , ma lo spessore è da cavallo di gran razza . Il Barone 54 , a base di Primitivo di Manduria , l'abbiamo degustato con calma e attenzione , e ci ha colpito soprattutto una cosa : non si brucia subito , ma evolve anche dopo qualche ora . Fremiamo dall'idea di accenderci un Antico  Toscano . Lo scontro tutto italico , è tra autentici titani : non importa se il confronto è con il Primitivo o con il suadente Solaria Jonica . L'abbinamento nasce e continua sotto i migliori auspici.


Agosto 2004 - ESPRESSO (pag. 161) - Dolce Equilibrio - di Fabio Rizzari

La moda privilegia vini di pimpante vivacità fruttata , da bere entro 15 giorni dall'uscita in commercio . In controtendenza , la cantina Antonio Ferrari (uve prese in Puglia , vinificazione in Piemonte) ha distribuito negli ultimi anni straordinari rossi dolci delle vendemmie 1959 e 1949 . Ottenuti da uve primitivo , sono miracoli della natura: la loro forza è arrivata pressoché intatta fino a noi, sfidando decenni di maturazione .... Sono vini potenti , caldi , dai tannini dolcissimi . Oggi si trova anche un interessante 1978 ( sui 50 € ).


25/08/04 - WINE ADVOCATE - di  ROBERT PARKER     97

No , the vintage date of this wine is not an error . Just released , it is a selection of old-wine Primitivo grown south of Taranto and only now hitting the market . No one seems to know whwther the fermentation was stopped by fortifying the wine or if it just stopped on its own as a result of the superlative richness of the must , but the fact remains that ,with close to 14% alcohol , it is as sweet a great Recioto , a wine wich it greatly resembles . Still an amazingly fresh ruby color , it features a decadent nose of blackberry jam , raisin , chocolate , and licorice , a texture of sheer satin , great warmth and roundness , a sweetness which never becomes cloying , precise and focused flavors , and a finish as long as the fade-out to " Hey Jude ". The producer is negotiating with an importer for this and other wines , but it is presently available at Piero Selvaggio's Valentino restaurant in Santa Monica and at Alain Ducasse's Louis XV restaurant in Monte Carlo , for those willing to fling a few shekels around . Importer : Montecastelli Selections , New York , NY; tel. (212)414-4898


25/10/2004 - Póstlisti Vin & Matur

Góðan daginn,
SOLARIA JONICA 1959
Fyrir um 50 árum síðan var Alberto Ferrari svokallaður "negociant" - þ.e. hann keypti þrúgur af vínbændum frekar en rækta þær sjálfur og framleiddi úr þeim vín.  Hann var staðsettur nyrst á Ítalíu í héraðinu Piemonte en vegna hrifningar sinnar á héraðinu Puglia (Puglia er "hællinn" á "stígvélinu") og þá sérstaklega þrúgunni Primitivo sem þaðan kemur keypti hann þar þrúgur og lét senda sér.  Eitt sólríkt sumar, nánar tiltekið 1959, náðu þrúgurnar frá Puglia svo miklum þroska að Alberto áætlaði að úr þeim væri hægt að gera rauðvín með 21% alkóhóli.  Hann prentaði miða og undirbjó markaðssetningu meðan hann beið eftir að vínið gerjaðist.  Vínið hætti hins vegar að gerjast við 14% alkóhól, líklegast vegna þess að hinn gríðarlegi sætleiki eða þá kólnunin sem vínið varð fyrir við komuna til Piemonte hefur hamlað frekari gerjun.
Útkoman var allt öðruvísi vín en Alberto óraði fyrir.  Gæðin voru hins vegar það mikil að Alberto ákvað að þroska vínið í 10 ár í slóvenskum eikartunnum og að lokum ein 35 ár í sementstönkum.  Á þeim tíma gaf hann aðeins eina flösku frá sér.
Nú er Alberto gamli nýdáinn og dóttir hans hefur loksins markaðssett vínið að ósk föður síns.  Viðtökur gagnrýnanda hafa allar verið á sömu leið, þeir eru sammála að þarna er á ferðinni einstakt vín, engu líkt, fullt af lífi og krafti þrátt fyrir langan dvala.
Daniel Thomases sem fjallar um ítölsk vín fyrir Robert Parker segir eftirfarandi:
"No , the vintage date of this wine is not an error . Just released , it is a selection of old-wine Primitivo grown south of Taranto and only now hitting the market. ... it is as sweet as a great Recioto , a wine wich it greatly resembles . Still an amazingly fresh ruby color , it features a decadent nose of blackberry jam , raisin , chocolate , and licorice , a texture of sheer satin , great warmth and roundness , a sweetness which never becomes cloying , precise and focused flavors , and a finish as long as the fade-out to " Hey Jude ". The producer is negotiating with an importer for this and other wines , but it is presently available at Piero Selvaggio's Valentino restaurant in Santa Monica and at Alain Ducasse's Louis XV restaurant in Monte Carlo , for those willing to fling a few shekels around ." 97/100

Solaria Jonica - Uppskera 1959
Aðeins

Una risposta in divenire per dar conto a  Daniel Thomases della fermentazione interrotta.


In ogni chiarimento storico  per chi ama un mondo aperto e qualsiasi storia lo è , possono apparire tre componenti : ciò che è , ciò che è possibile e ciò che è impossibile . Il desiderio  nasce dalla mancanza e questo lato originario che caratterizza la nostra specie  , ci accomuna . E' giusto quindi esigere il riconoscimento dei propri fini , in questo caso : capire. Abbiamo cercato di riprendere a nostro carico quei fatti al fine di conservarli e questo non implica che si sappia tutto . Siamo ricorsi all'aiuto di mio fratello Umberto che giovanissimo aveva partecipato alla pigiatura delle uve che hanno dato vita al vino  Solaria Jonica e dell'enologo anch'egli testimone informato . Non è stato posto in essere nessun procedimento per bloccare la fermentazione. Questo è certo . La ricchezza del mosto denso  di zuccheri che , con causazione circolare , ribolliva nel proprio calore e quindi l'alcool arrivato a più di 14 gradi ,  hanno certamente inibito la fermentazione . Mio padre , in quell'ottobre del 1959 , passava nottate intere in cantina  , prendendosi cura di  quel ' mosto infuocato ' in attesa che  si  placasse .
Che  relazione sussiste tra fermentazione e temperatura del luogo dove avviene la vinificazione ? Il fatto che la fermentazione non sia avvenuta nel luogo della raccolta dell'uva , climaticamente  più caldo , ma in un luogo distante 1100 Km a  nord , a Galliate nella nostra cantina , con una temperatura più fredda ( i primi di ottobre ) , ha contribuito a modificare il risultato oppure il quanto di modifica (  accelerazione , rallentamento della fermentazione ) può considerarsi  infinitesimale?

Gianangela Ferrari

2005 - LE GUIDE DE L' ESPRESSO  - VINI D'ITALIA 2005 - UNA SELEZIONE RIGOROSA DEI MIGLIORI VINI E PRODUTTORI ITALIANI   


La scheda che dedichiamo alla Ferrari di Galliate è una delle pochissime eccezioni presenti in questa edizione della guida . Niente punteggi o simboletti , solo il desiderio di far conoscere meglio una cantina diversa dalle decine di aziende nate in questi anni per puro calcolo imprenditoriale . Fondata nel '36 da Antonio Ferrari , un piemontese con la passione per la Puglia , ha sempre vinificato a Novara uve primitivo del Tarantino ( da vigne oggi quasi centenarie ). La figlia Gianangela ne prosegue l'opera con il marito Saro Meo . I vini , dolci e potenti come pochi , sono originalissimi , e non solo perché messi in commercio decine d'anni dopo la vendemmia. Chi ama i vini veri dovrebbe provarne almeno una bottiglia.
Il 49 di Antonio Ferrari  -  Denso cremoso , equilibratamente dolce , vitale nonostante l'età .
Il Barone 54  -  Cacao amaro , caffè , liquirizia , meno eroico rispetto agli altri vini aziendali ma comunque sorprendente .
Solaria Jonica 1959  -  Morbido e vellutato e nello stesso tempo di detonante forza estrattiva .

2005 - I VINI DI VERONELLI

Vengono riproposti nella guida i nostri vini:
- Il 49 di Antonio Ferrari
- Il Barone 54
- Solaria Jonica 1959
- La Canestra (vendemmia 1978).


2005 - Guida ai Ristoranti de Il Sole 24 ORE - Davide Paolini - l'Osteria di Via Solata di Ezio Gritti * (La stella di oggi prepara le stelle di domani)  

La cantina è notevole, tra l'altro con la possibilità di fare degustazioni per tutti i paralleli di un'Enotria dalle mille sorprese , con una ciliegina finale strepitosa: una Solaria Jonica del 1959 che, solo a raccontarla, meriterebbe una storia a sé .


07/02/2005 - SEMINARIO PERMANENTE LUIGI VERONELLI - I Vini della Terza Età

Esistono vini per cui ogni comune opinione circa il tempo e la capacità di invecchiare deve arrendersi all’evidenza empirica, vi sono aziende capaci di creare veri e propri monumenti vivi o, per usare un’espressione di Gilles Deleuze, “blocchi di sensazioni” in grado di regalare il meglio di sé a distanza di decine e decine di anni.
Aprire una bottiglia e scoprire quali fossero il sapore dell’uva, del vento e del sole in quell’estate remota, quando magari ancora non eravamo nati, è un’esperienza rara e indimenticabile: ho il piacere di invitarti a provarla, lunedì 7 febbraio, presso la nostra sede di Bergamo, in via Pignolo 78. È un suggestivo salone nel cinquecentesco palazzo signorile fatto costruire dai Tasso, casato la cui attività è considerata antesignana del recapito della corrispondenza: i locali sotterranei erano, infatti, dedicati allo smistamento dei plichi postali prima per conto della Repubblica Veneta, poi per quasi tutte le Case Reali d'Europa.
L’Azienda Valentini di Loreto Aprutino, la Cantina Produttori Terlano, la Casa Vinicola Bruno Giocosa di Neive, la Fattoria Selvapiana di Rufina, le Cantine Antonio Ferrari di Galliate e la Tenuta di Capezzana di Carmignano hanno infatti selezionato alcune preziose bottiglie del proprio vino – è proprio il caso di scriverlo - storico, di una grande annata antecedente il 1980.
Sarà un’occasione unica per confrontare campioni provenienti da tutte e tre le botti di Ora da Re Vendemmia 1932, eccezionale ritrovamento – già diventato mito – ad opera di Piermario Meletti Cavallari nelle cantine del barone Jacona della Motta. Un vino definito all’assaggio da Luigi Veronelli, che ne ha inventato il nome, “mostruoso”.
In qualità di direttore del Seminario e curatore della Guida Oro I Vini di Veronelli, illustrerò e guiderò la degustazione di questi vini rari, ognuno con la propria, individuale storia.
I posti sono limitati, ti chiedo pertanto di dare una rapida conferma della tua presenza attraverso uno dei recapiti sotto scritti, che puoi in ogni caso utilizzare per avere qualunque informazione aggiuntiva ti fosse necessaria.
Augurandomi di incontrarti presto, porgo Cordiali saluti

Gigi Brozzoni

04/08/2005 - Il Consenso (anno 19 numero 2) - Seminario permanente di Luigi Veronelli - I vini della terza età ovvero la terza età dei vini. L'incontro di Lunedì 7 Febbraio 2005


Un evento raro e prezioso ha preso vita , questa sera , sotto le antiche volte della nostra sala di degustazione . Seduti ai tavoli , con 10 perle brillanti di straordinari colori posate nei bicchieri , i degustatori sono rimasti irretiti in un velo intessuto di fili    raffinatissimi , lunghe trame protese verso tempi passati che hanno acceso un'intensa emozione , rivelando ciò che Luigi Veronelli ha sempre affermato con convinzione : " Il vino è un valore reale che ci dà l'irreale " .........
Le sfumature più fini , eleganti e complesse , la maturazione degli aromi fruttati , l'intensificazione di quelli speziati , l'arrotondamento dei tannini si sviluppano , invece , solo col passare del tempo , quando le note più semplici sono state arricchite e rese più intriganti dai processi di terziarizzazione , dalle esterificazioni , eterificazioni , combinazioni e ri-combinazioni di molecole e composti , sovente dovute a fenomeni ossidoriduttivi ...........
Vi sono poi dei vini che non sono stati  "concepiti " per evolvere in bottiglia , ma che si è ritenuto più opportuno lasciar riposare a lungo nelle botti . In questo caso la massa in affinamento è molto più grande ; si creano quindi  , condizioni notevolmente diverse da quelle riscontrate in bottiglia ed il vino , magari conservato ancora in presenza delle fecce nobili , con il suo metabolismo fortemente rallentato , ha una capacità di vita particolarmente lunga , riservando insperate sorprese . Antonio Ferrari , nelle sue cantine di Galliate , era convinto che il primitivo dovesse affinarsi in grossi contenitori , poiché solo il tempo poteva regalare quegli aromi che ricordava di aver sentito , a volte intuito , a volte solo immaginato . Dopo la sua scomparsa , i figli hanno deciso di imbottigliare il vino trattenuto per decenni dalle vasche di cemento , verificando la bontà delle intuizioni paterne .  Il 49 di Antonio Ferrari , Primitivo di Manduria annata1949 , ma imbottigliato poco più di un anno fa , stupisce , in effetti , per la tonalità ancora scura e cupa , con un riflesso granato solo leggero . Al naso , pur mostrando qualche tocco ossidativo , rivela una carica di frutti rossi molto dolci , maturi e concentrati , cui fa da contorno una nota speziata estremamente morbida ed orientale , con caldi accenni di coriandolo e cannella . In bocca arriva con grande concentrazione e dolcezza , con una nota di calore alcolico che crea un piacevole contrasto con il tocco amarognolo finale , nel quale si fondono ricordi di mandorla amara e di erbe aromatiche , quasi alpine e balsamiche , in un insieme davvero denso , sapido e potente .
.....La  filosofia produttiva di Antonio Ferrari ci ha dato il Solaria Jonica 1959 , un altro primitivo della zona di Manduria con residuo zuccherino , però , più accentuato rispetto al precedente , tratto da una vasca nella quale il trascorrere del tempo ha provocato delle strane stratificazioni : le frazioni iniziali prelevate qualche anno prima , presentavano , infatti , una percentuale zuccherina piuttosto bassa ; con l'abbassamento del livello del contenitore , il vino spillato , si è nel frattempo , fatto sempre più denso , quasi che lo zucchero si sia in esso accumulato rendendolo particolarmente dolce . Quello che ci offre è naturalmente un vino segnato , naturalmente , da qualche nota ossidativa , con un tocco di acidità volatile appena evidente , ma nel quale esplode tutta la dolcezza concentrata della confettura di ciliegia e di frutti rossi , rinsaldata dalla speziatura molto morbida ed accentuata , i cui vaghi ricordi di incenso regalano un'impronta orientaleggiante . Sul palato il tannino si pone in grande evidenza , crea spessore , persino masticabilità e si lega con la dolce sensazione zuccherina , facendoci smarrire in un 'eleganza che pare quasi ricordare il timbro evolutivo dei vini di Porto . Ma questa tanninicità ha qualcosa in più , ha la stessa finezza , la stessa amara consistenza del cioccolato , una particolarità che suggerisce un abbinamento esclusivo e davvero inarrivabile .

Gigi Brozzoni

Settembre 2005 - The Wine Kingdom n° 28 (pag. 28)

Dear Mrs Gianangela
I hope everything fine with you .
Please find attached files of the cover and page of wine magazine  " Wine Kingdom " .
We are very pleased that you and your departed father enjoy in Japan a reputation for a excellent wine producer.
Best regards

Haruko / Seiwa




Ottobre 2005 - Manifestazione in Giappone

Il 49 di Antonio Ferrari ha 56 anni . E' un vino , non stabilizzato , non programmato per i tempi di vendita , non filtrato  e che non ha subito manipolazioni in vasca . E' un vino fine , cremoso , piacevolmente secco , ricco di antichi profumi , di aromi che i suoi anni sanno valorizzare , è un forziere dei tesori tratti dalla sua terra . E' un archetipo del suo periodo . Parla di ciò che i vecchi vigneti carichi di anni e poveri di grappoli riuscivano a dare . Mio padre ha pianto vedendo che alcuni antichi vigneti venivano sradicati . C'era una volta un vino.... non basta dirlo , bisogna averlo nel bicchiere , un avvenimento straordinario , mettersi in viaggio in quel mondo intrigato di sapori , di profumi e dipanare la matassa delle sensazioni che nel tempo si mostrano , sentire la sua fragilità , il grezzo dei suoi anni , le qualità che si ricompongono in un equilibrio rinnovato . Non apprezzo quelle descrizioni al naso immediate e sbrigative , la riflessione vuole i suoi tempi , vuole familiarizzare con l'oggetto , comprenderlo nel suo significato più profondo e questo vuol dire trasformarsi . Il 49.. va trattato con cura , è fragile e forte insieme , ha sfidato il tempo , viene da lontano , vuole delle attenzioni  particolari . La maggior parte dei Sommeliers ha un'età inferiore a questo vino , alcuni di loro riconoscono gli odori dell'epoca che riempivano l'aria , odori che il 49.. restituisce dopo tanti anni , è sorprendente ! La tecnica prepara , ancor prima di imporsi , i suoi futuri tecnici a comprendere e accettare quei vini che verranno proposti dalle nuove tecnologie . Un mutamento nella tecnica produce un mutamento nell'uomo che in fondo è già contenuto nella scelta della tecnica : un sapere e una verità limitati dall'ignoranza . Mio padre ha resistito al condizionamento della  moda dei vini in barrique , provava disagio per quelle ditate di sapore di legno tostato , di paglia , più o meno invadenti a seconda delle abilità tecniche degli operatori .... quelle modificazioni per lui erano estranee al vino , lo rendevano altro da ciò che era , alterandolo nella sua sostanza . Vi si metteva dentro qualcosa con la speranza segreta di trovarvi molto di più . Mi viene in mente una significazione positiva sul 49 .....di Marco Merighi , giovane Sommelier , del Don Giovanni di Ferrara :  E' così come mi aspettavo che fosse .                                                                                                                                                                                                                  

Gianangela Ferrari


                         


18/02/2006 - Alto: 693 Boobbillian stars

I guess if I always agreed with the critic at the paper of record there would never be a reason for me to do my own writing on food and restaurants. To be honest, I often agree with Frank Bruni and appreciate most of what he says. I have defended him when my friends accuse him of making two stars the new one. I especially like when he compares one restaurant to another, mostly because he seems to appreciate innovation and effort more than design and location. That being said, as far as Alto goes, Frank Bruni calling Alto “very good” makes him a boob.
Alto is Scott Conant's restaurant at 53rd and Madison, to which Count Bruni gave two stars (very good) in July of '05. It has a pleasing design with continuous lines in chrome, grays, frosted glass and wood, and high-backed red chairs. It seems to fit nicely and make the most of a space that a realtor would have been just as happy to rent to a Manolo Blahnik store, had Scott not set up shop. With no outside walls for windows, the dining room is wrapped in a glass space that has been filled with wine bottles and bathed in a blue light. Altogether, it has an upscale, urban aesthetic without feeling over-done or crowded.
The restaurant was about twenty minutes late seating us which, although bordering on bad form, was well managed by the hostess, who kept us informed on the progress of the previous guests' leaving and our table being reset. In general, the service was fantastic. The stand out was the sommelier, Eric, who had a very confident, informed, and unobtrusive manner, as did the rest of the folks involved in taking care of us.

For wine, we knew we wanted to start with a white big enough and interesting enough to act as a cocktail, but refined and food-friendly enough to take us through at least the first course. After a cursory glance at the list, Eric made his first appearance and I explained what we wanted and suggested maybe a Vernaccia di San Gimignano or some other white that had been left in concrete or big old boites or something like that. Eric explained he still had a bottle of Montenidoli Vernaccia di San Gimignano, although it had recently been removed from the list, and he would be happy to grab it for us. Made in the Fiore style (meaning free-run juice rather than Tradizionale, which involves extensive maceration on the skins) this wine had firm structure, but was light enough to go with all our appetizer choices.

We followed this with a '97 Soldera, "Case Basse" Brunello di Montalcino Riserva, after a stutter stab at an '82 Gaja barbaresco (which we'd ordered based on its value, rather than its age and power, then quickly realized this would cause problems if we added another bottle later). In the end, we decided to trust Eric and he suggested the Soldera. This is a great wine, all the fun cherry juice and soft tannins that a great medium-bodied food-friendly Italian wine from Montalcino should be. It is so good, in fact, that it makes money spent in the rest of Montalcino seem a bit of a waste. Never a bad choice, this was the perfect wine to take us from pasta to entrees. Maybe a bad selection on Eric's part in that we were so happy with it we drank it slowly, and didn't order another bottle until dessert.

Before going to Alto, I discussed with Helmet whether there was anything there that should not be missed and he responded the Solaria Jonica. Solaria Jonica is a very cool wine with a very cool story behind it, a story I can tell you because Eric put a print-out of its publicity in the envelope with the wine labels he had removed for me. To paraphrase, 1959 was a ridiculously hot year in Italy and Antonio Ferrari, a wine maker from Piemonte, saw it as his opportunity to fulfill one of his ambitions to make a wine from the Primitivo grapes of Puglia. His plan was to make a hugely alcoholic 21% wine, however a sudden drop in temperature in the hills that year arrested its development at 14% with large amounts of residual sugar. Still seeing great future for the wine, he put it on Slovenian oak for ten years and then into concrete tanks. Two years after Antonio's death, his daughter bottled it and sold it (a total of 45 years later). This is a once in a lifetime wine and has a raisiny finish that may make it another forty-five years. It is dried fruits, coffee, chocolate, and dried plums.

The wine list as a whole has some real value on it at the upper end, a great collection of great wines, from great vintages. The wine alone is a good reason to go to Alto, then there is the food.

Appetizers are what got us there. Last time we needed a midtown restaurant I chose The Modern and, after what a let down that was, my right to even suggest was taken away. Urchin picked Alto. She had been to the bar before and had three appetizers, with that as a base, she felt confident it was the right place to go. So when Bubby, Trombone, Urchin, and myself sat, it was she who was hanging out for ridicule if we were let down again, especially if we didn't love the first round. Everything was shared; here is how it went:

Appetizers:
Augie: Sliced Raw Diver Scallops olive oil, flaked sea salt, and manilla clam salad. A very large scallop, sliced horizontally, topped with the olive oil (which was grassy) playing off the protein richness of the scallop. The clams brought the flavor of the sea, and a mix of micro greens addied contrasts to the package.
Urchin: Bluefin Tuna Carpaccio baby greens and preserved truffles. If this dish was not superb it was only not so in that so many people in New York are doing a version of it and it is simply very good.
Bubby: Seared Foie Gras creamy polenta, pears, pistachio and pear cider reduction. Rather than contrasting the richness of the seared foie with something cloyingly sweet, this played up the richness with the polenta and pistachios and then drew it out with the vinegar and crisp sugars of the pear. A fantastic preparation.
Trombone: Roasted Baby Beets La Tur Goat Cheese, endive salad and a banyuls vinaigrette. This one I didn't catch a taste of but it was very pretty.

Pasta:
Me & Urchin Braised Snail and Black Truffle Ravioli Chanterelle mushrooms and Parmigiano. I've really only had snails either in garlic butter or en croute. These had a great bite in the middle of the pasta envelope. They tasted rich and, when a piece of the chanterelle was put on the fork with one, it ended up with a very pleasing earthy richness.
Trombone & Bubby: Veal and Fontina Agnolotti organic carrots, baby mushrooms and Parmigiano emulsion. The dumpling was really more about the meat than anything else. It was nicely focused on the flavor of the veal with everything else coming together to draw out its richness.

Entrees:
Trombone: Olive Oil Poached Pacific Yellow Tail Black barley-greens onion broth and gremolata. Trombone wasn't very hungry, so the rest of us selected and ate this for him. All the other ingredients were well represented but the revelation of this dish was the confirmation of how perfect slow-poaching is for steak fish. The flesh tightens, but none of the volatile oils are released. It maintains the flavors of the fish while still benefiting from the bite of tighter flesh.
Bubby: Roasted Breast of Squab semolina gnocci, winter squash and truffle reduction. This was the huge winner of the round. It was juicy and flavorful, with a perfect texture. I assume it was done sous-vide, but that went unmentioned. It was so good Bubby was bad about sharing it, but the two bites I had were great.
Me & Urchin: Slow Cooked Four Story Hill Rib Eye for Two braised short rib, preserved truffles, shaved Parmigiano and broccoli rabe. Not mentioned is a cranberry bean side that was served table-side when the beef came back sliced after presentation. Not often, but occasionally, I will try a steak outside a steak house. If it always went like this I would do it more often. The rib-eye was great meat -- juicy, tender and deeply flavorful -- and enjoyed additions no steak house could make. After it had been sliced off the bone, some pepper and shaved Parmigiano were put on top. The sides were unique -- the rabe a little bitter and a little crispy proving a good foil for the steak's richness, while the beans added a nice texture that potatoes wouldn't have.

Although dessert was mostly about the Solaria Jonica, Urchin and I did order two plates, which showed all the cheeses. Each cheese had a unique accoutrement and the parings were all excellently executed and would have been perfect with the cheese had it been eaten alone, but did not work as well in the scheme of our overall wine-drinking. Bubby had black truffle ice cream served with caramel that was fantastic. Trombone had Tiramisu and our front waiter also added a chocolate mille feuilles that tasted like devil dogs would taste if talented people made them.

The food French people eat every day is not like the food fine French restaurants sell. Seriously fine French restaurants sell food rooted in French tradition that has been taken to a new place, for lack of a better term. This is exactly what Scott is doing with Italian food at Alto. All these dishes are clearly grounded in Italian tradition but he has taken foods of the north (on which the menu concentrates) and applied his expert hand. The food is truly great and the restaurant takes it's place among other worldwide greats whose cuisines are first and foremost defined as "fine" but nevertheless remain rooted in their places of origin.

To begrudge Alto its break from tradition is to insist that Italian food must remain the humble, authentic cuisine mothers make their families. Although wonderful when prepared by expert chefs, it is not haute. New Yorkers and Bruni alike insist they are ready to welcome a chef making extraordinary Italian food. The good news is, based on the level of business I witnessed at Alto the other night, the New Yorkers were telling the truth.

Bravo Urchin!

LE GUIDE DE L'ESPRESSO - VINI D'ITALIA 2006 - UNA SELEZIONE RIGOROSA  DEI MIGLIORI VINI E PRODUTTORI ITALIANI


La scheda che dedichiamo alla Ferrari di Galliate è una delle pochissime eccezioni presentati in questa edizione della Guida . Niente punteggi o simboletti , solo il desiderio di far conoscere meglio una cantina diversa dalle decine di aziende nate in questi anni per puro calcolo imprenditoriale . Fondata nel '36 da Antonio Ferrari , un piemontese con la passione per la Puglia , ha sempre vinificato a Novara uve primitivo del Tarantino ( da vigne oggi quasi centenarie ) . La figlia Gianangela ne prosegue l'opera con il marito Saro Meo . I vini , dolci e potenti come pochi , sono originalissimi , e non solo perché messi in commercio decine d'anni dopo la vendemmia . Chi ama i vini veri dovrebbe provarne almeno una bottiglia .

I VINI DI VERONELLI 2006

Antonio Ferrari era convinto che i vitigni pugliesi , in particolare il primitivo , avessero bisogno di lunghissimo affinamento per sviluppare note e sfumature uniche ed inarrivabili . Questa sua certezza , difesa caparbiamente contro tutto e tutti , ci permette di assaporare oggi vini di antiche ed eccellenti annate , testimoni di una viticoltura pre-moderna.

**   Il 49 di Antonio Ferrari
*     Il Barone 54
*** Solaria Jonica 1959    IL SOLE
*     Salice Salentino DOC -  La Canestra 1978

21/04/06 - Ezio Gritti de "L'Osteria di Via Solata"

Mezzo pomeriggio , inizio marzo , di mezza settimana.....luogo ...interno de L'Osteria di Via Solata.....sono quasi esausto di preparare fiori per l ' arredo dello stesso .....ad ornamento di un bel fratino di fine secolo ci sono 3 bottiglie , Solaria 59 , il Barone 54 e Il 49.......quest'ultima stappata e servita della sua metà almeno 20 giorni prima......
......ne verso un generoso sorso in un ampio bicchiere , .....mi accomodo nella poltroncina adibita a quel tavolo e , con sguardo perso nel vuoto ma la menta sgombra da tutto mi immergo in religioso , rispetto e sacrale silenzio nell ' ascolto di quel ben di Dio......
.......ma come è possibile.....56 anni di vita ed ancora così vivo , così vispo , così schietto , così voglioso di farsi ascoltare......pulito , viscoso con glicerina ancora morbida....inebriante , suadente , intrigante , fine e aggressivo al tempo stesso.......tamarindo , tarassaco , vaniglia , cacao , cioccolato , goudron e catrame caldo , spezie dolci e aromi balsamici si susseguono e rincorrono in frenetica ascesa per lasciare spazio , ad un tratto , al ricordo limpido ed inequivocabile del profumo delle ciliege da noi chiamate " duroni " che mia madre metteva sotto spirito per essere consumate nel periodo freddo dell' inverno .
.....dopo ampi e ripetuti movimenti dello stesso nel bicchiere per scuoterlo dal torpore della bottiglia , ne vado ad assaporare le vibranti note mantenendo gli occhi incollati alle pareti del bicchiere ad osservare con meraviglia , stupore e piacere il lento scendere lungo le pareti di questo miracolo della natura......tutto corrisponde tra naso e bocca.....che bello , che gioia , che conferme........straordinario , unico , sublime......palato pulito , secco , dolcemente pregnato , voglioso di sorseggiarne un ' altro po'........
.........rimango un attimo spaesato , ebetito ,........poi , come un lampo , come un faro che all' improvviso illumina tutto ciò che può essere illuminato mi compiaccio di poterlo abbinare ad una lepre lungamente frollata e ugualmente lungamente cotta a bassa temperatura con tocco finale nella salsa di una punta di cioccolato amaro e una bella scaloppa di foie gras d ' oca di accompagnamento......
........sono passati 40 minuti......sicuramente non inutili , anzi......i fiori mi richiamano al proseguimento delle loro preparazioni ma durante ciò mai viene meno il pensiero di chi sarà il fortunato/ti/ta che potranno godere di tali suggestioni....
......ripassando vicino al tavolo riprendo ad odorare il bicchiere vuoto.....liquirizia pura , prugne cotte e cannella.....
....e pensare che sono almeno 20 giorni che la bottiglia è stata irrimediabilmente aperta.....
........quanti dei vini moderni , oggi , sanno dare e provare anche solo in minima parte le emozioni incise in modo indelebile da questo 49 ?????


Grazie a Voi .......SIGG. FERRARI
con profonda stima , ezio de " L'Osteria di Via Solata "

23/04/06 - Il Giornale - La Leggenda dell'altro Ferrari

L'Italia enoica di nicchia ha conosciuto questa strana  coppia di Galliate (Novara) , per un vino tanto stravagante quanto intrigante e ormai leggendario: Solaria Jonica 1959. Una sorta di Malaga ma meno strinato e torrefatto , più fruttato , con un bouquet che richiama di tutto e di più : frutta secca , prugne californiane , nuances verdi , carruba e datteri . Stiamo scrivendo di Gianangela Ferrari e Saro, www.viniferrari.it , che partono da una storia lunga e affascinante: quella di Antonio Ferrari , classe 1913 , commerciante di vini in Galliate. E un incontro con il Primitivo di Manduria subito dopo la guerra. Scatta quindi la decisione di selezionare uve di alcune vigne e annate per poterle vinificare in purezza e portare i vini in Piemonte , nella sua cantina. Lì è iniziato tutto e lì è finito . Ora si recuperano questi nettari e si imbottigliano. L'ultima chicca è nientemeno che ' il 49 di Antonio Ferrari ': un naso fresco , balsamico e fruttato , quasi quasi baroleggiante . In bocca una concentrazione " naturale " ancora vivida di tannino e alcol. E' ancora magia.

AnGri
  

Ottobre 2007 - Le Guide de L'espresso - I Vini d'Italia 2007

Come rara eccezione in Guida , dedichiamo alla Ferrari di Galliate una scheda priva di stelle o simboletti. Antonio Ferrari, un piemontese con la passione per la Puglia , ha sempre vinificato a Novara uve primitivo del Tarantino (da vigne oggi quasi centenarie). La figlia Gianangela ne prosegue l'opera , con l'aiuto del marito. I vini , dolci e potenti come pochi , sono originalissimi, e non solo perché messi in commercio decine d'anni dopo la vendemmia. Chi ama i veri vini, non omologati, dovrebbe provarne almeno una bottiglia.


Salone Internazionale del Gusto - Laboratori del Gusto - L125 - I vecchi del Sud

Parlano dei vecchi del Sud e non fanno alcun riferimento ai grandi vecchi del Sud prodotti al Nord. Il vintage dei nostri primitivi è un dato storico unico che non esce dal gioco perché è un valore .

Cantine Antonio Ferrari - Gianangela Ferrari

Novembre 2007 -  I Vini di Veronelli 2007

Antonio Ferrari era convinto che i vitigni pugliesi , in particolare il primitivo , avessero bisogno di lunghissimo affinamento per sviluppare note e sfumature uniche e inarrivabili . Questa sua certezza , difesa caparbiamente contro tutto e tutti , ci permette di assaporare oggi vini di antiche ed eccellenti annate , straordinari testimoni di una viticoltura pre-moderna .

a doc
* Salice Salentino  La Canestra 1978

da tavola
*** Il 49 di Antonio Ferrari   1949       primitivo
** Il Barone 54 Solaria n. 5  1954       primitivo
*** Solaria Jonica  1959                       primitivo

Articoli del nostro importatore Gennaio 2007

Wine Description ( Jens) - Solaria Jonica
A unique elixer! Recorded as the hottest year of the century in Puglia , the Solaria Jonica was vinified in the Piemontese winery by Antonio Ferrari , who purchased these grapes from selected Primitivo vineyards. Well aware of the advanced state of maturity and natural air dried state of the bunches , he initially anticipated a wine of 21% ! Probably due to a temperature change in the cool hills of Novara , fermentation stopped at 14% . This naturally sweet wine was aged for 10 years in a wooden cask , before spending the remaining 35 years in a Cement cask in the Ferrari winery!
Tasting Notes ( Jens )
Too divine to speak about!


Wine Description ( Jens ) - Il Barone 54
The Barone is a very different expression from a very similar experiment in the Ferrari Cellar with Primitivo grapes coming from the Puglian viticultural area of Torricella . Here as well , a natural stuck fermentation occurred , however this only after it had olready reached a much higher alcoholic level at fermentation compared to the Solaria Jonica : 16% . Thus , less residual sugar and a completely different organoleptic profile .
Tasting Notes ( Jens )
Strong sensations of coffee . Earthy appearance on the palate , with esotic essences and a lingering high note of tangerines.

Maggio 2007 - WORLD GOURMET SUMMIT 2007 -  SINGAPORE

...e da un vino intrigante come il “Solaria Jonica” del 1959 abbinato a un dessert, d’assoluto impatto e originalità, come la mousse di foie-gras con zucchero di canna, rhum e cioccolato fuso. Le soddisfazioni non mancano: “The Times”  ha segnalato Ezio Gritti , a firma del più quotato critico di Singapore, tra i “fantastic four” (i quattro indimenticabili), a fianco di Reto Lampart, Carles Gaig e Mark Best.

23/05/2007 - Cooking for Wine

Si è conclusa oggi all'interno di Cooking for Wine a Vitigno Italia la prima edizione del Premio al Miglior Chef Emergente del Sud. Vincenzo Candiano è il miglior cuoco emergente del Sud 2007. La sua "Colazione Siciliana" gli ha permesso di ricevere il primo premio direttamente dalle mani del Maestro Gualtiero Marchesi.
Ai ragazzi sono andati i premi messi in palio dagli sponsor presenti all'interno della loungue: .......Cantine Antonio Ferrari con una selezione di bottiglie introvabili .....


   

Premio Al Miglior Chef Emergente del Sud: Vincenzo Candiano

01/06/07 - Il Bergamo - Ezio Gritti Chef: UNICO CUOCO ITALIANO BERGAMASCO INVITATO AL WORLD GOURMET SUMMIT            


"Non potevo dire un no ai miei amici si Singapore"                                                                                                      
"L'aver portato di mia iniziativa a Singapore un vino come il Solaria Jonica 1959 , primitivo di Manduria, ha fatto molto scalpore"

07/11/07  Un messaggio da Marco Merighi


La sintesi delle mie emozioni ( post-emotive ) sui vini di Antonio Ferrari :
1) I PROTAGONISTI .
Ad un insieme di elementi apparentemente omogenei viene richiesta una radicale trasformazione. Si trovano quindi ad essere sempre di più i protagonisti del cambiamento .
2) IL CAMBIAMENTO .
Le fermentazioni sono quindi paragonabili ad una grande Rivoluzione ...
3) LA TRANSIZIONE.
Occorre tempo , a volte molto di più di quello preventivato , per raggiungere l'armonia.
4) L'ARMONIA E LA PACE .
I vini di Antonio Ferrari , il '49   sopra di tutti , sono un esempio di Grande Civiltà ...

MARCO MERIGHI

10-11-12  NOVEMBRE 2007 - MERANO - ALTO ADIGE MAGAZINE

...Mentre le Cantine Antonio Ferrari saliranno dalla Puglia con bottiglie di Primitivo che ha riposato per decenni (l'annata più vecchia è del ' 49 !) in vasche di cemento che hanno consentito il mantenimento di una freschezza organolettica sorprendente.


Dicembre 2007 - LIFE&STYLE - Meranska vinska groznica - Vito Andric




27/02/08 - Uno scampolo prezioso

Come promesso , di seguito, le mail di cui vi ho parlato.
Buona giornata
Ezio

Sono felice che le piacciano...." diciamo che è merito del fotografo!?!?!?
"La ringrazio per " quattro e non tre proposte ". Rimane che , se avesse bisogno di qualunque cosa inerente a foto/piatti/ricette mi contatti subito.
Anche per le 4 etichette dei vini : sono veramente vini unici , emozionanti , che escono dai canoni e dagli schemi soliti. Le assicuro che non sto sviolinando , sto solo esprimendo vere e veritiere sensazioni  , perchè ......" la cucina , nella sua interezza , deve dare e lasciare emozioni " altrimenti è come " un tavolo con tre gambe , può reggere me è sempre lì pronto a cadere , scricchiolare "
Complimenti per tutto quello che fa nel tenere alta l'adrenalina di noi del settore e stimolare coloro che si avvicinano a questo fantastico mondo , fortunamente ancora ricco di artigianalità.
Ezio

> ----- Original Message -----
> From: "Antonella, Provetti" <antonella.provetti@reedbusiness.it>
> To: "Osteria di Via Solata" <osteriaviasolata@inwind.it>
> Sent: Monday, February 11, 2008 5:05 PM
> Subject: R: da ezio.....
>
> Carissimo chef, ho finito ora di sistemare tutte le foto, ma volevo dirle: che belle, che bei piatti! Sono molto contenta. Anche il suo ritratto è perfetto: spiritoso e accattivante.
> Ho deciso di trasformare le 'tre proposte con...' in 'quattro proposte con...' perché è un peccato separare le idee: prendiamoci una licenza poetica!
> Ps. non le dico a quest'ora che fame mi ha fatto venire. Però, a parte gli scherzi, questi desidero assaggiarli. Appena posso vengo, lo so che lo dico sempre, ma prima o poi ci riuscirò!!!
> Grazie e a presto,
> antonella p.

> -----Messaggio originale-----
> Da: Osteria di Via Solata [mailto:osteriaviasolata@inwind.it]
> Inviato: lunedì 11 febbraio 2008 14.42
> A: Antonella, Provetti
> Oggetto: da ezio.....
>
> Gent.ma Sig.ra Antonella , buongiorno ed......eccomi con il materiale in attesa.
> In allegato Le invio ricette dei quattro piatti fotografati .
> Avesse bisogno di delucidazioni per associare photo a ricetta non esiti a contattarmi.
>
> Vini :
> in primis le consiglio di visitare il sito www.viniferrari.it per le schede tecniche dei vini in questione. Trattasi di 4 etichette tutte del medesimo produttore . Non per semplificare il tutto , anzi , sono state le particolari annate 1949/1954/1959/1978 unitamente alla qualità dei prodotti che , sebbene tutti della stessa zona ma così diversi , intriganti ,unici nel loro genere , capaci di stimolare sensazioni emozionali che raramente , ma molto raramente si possono riscontrare in vini . Potremmo dire che , semplicemente e scusi se è poco , questi vini per la loro pulizia , correttezza , tenuta nei decenni trascorsi , sensazioni nette , corrette , discrete e ammalianti siano una tangibile dimostrazione ai giorni nostri come cimeli e pilastri del panorama dell'enologia italiana dell'ultimo secolo . Sono vini che ci dimostrano che , senza l'ausilio delle tecnologie di oggi , l'uomo o meglio il contadino sapeva produrre in modo e metodo tradizionale tramandandoci cose che oggi sarebbero irripetibili . Tenga presente che il vino denominato Solaria Jonica 1959 , nel 2004 , è stato considerato da Robert Parker uno tra i 100 migliori vini al mondo.
>
> Abbinamenti :
> ai ravioli con midollo ,scampi , nocciole e verza ho avvicinato La Canestra 1978 per le sensazioni maderizzate che esprime unitamente ai profumi di fiori ed erbe secche , quasi fieno maggengo.
> ai tortelli di zucca ecc. ecc......il Barone 1954 per il netto profumo di cioccolato , cuoio e pelliccia sostenuto da sensazioni ancora tanniche sebbene molto molto morbide , vino inebriante , con una parabola e spettro di profumi che vanno via via evolvendosi con l'ossigenazione.
> agli agnolotti ai fagioli di Pigna ecc. ecc......il 1949 di Antonio Ferrari nettare che si presenta con sensazioni di cacao amaro , caffè , polvere di graffite , fiori rossi essiccati, corteccia bagnata e virare con la permanenza nel bicchiere verso sensazioni ossidative in pregio che sconfinano nel panorama dei porto vintage per non dire degli sherry di lungo lignaggio.
> con i casoncelli alle arance ecc. ecc.......il Solaria Jonica del 1959 , paradisiaco , unico nel vero senso della parola . Si affaccia con sensazioni di prugne cotte per poi lasciare spazio alla liquirizia , tamarindo , vaniglia , frutta secca , mallo di noce , tabacco , fichi secchi e datteri tardivi , marmellate di frutti rossi , rosa canina , e proseguire con sensazioni balsamiche e speziate.....incredibile che possa essere ancora così pulito , beverino , ruffiano e conturbante , impossibile da dimenticare .
>
> Forse la sto annoiando.......mi faccia sapere!!!!
> Ezio

30/03/08 - Ristorante Baby di Alfonso Iaccarino

Gentile Sig.ra Giannangela,
come promesso Le invio le nostre sensazioni riguardo i vini Ferrari di Vostra produzione come il 49, il Barone del 54 e il Solaria Jonica del 59. Al naso si aprono con note di fichi infornati, visciole e caffè, con evoluzione verso il balsamico, speziato, in cui si può riconoscere la cannella e il cardamomo. In bocca è lungo, persistente e caldo, con retrogusto sapido ed in cui riscontri ancora una bella acidità. Un vino che scopri sempre diverso con il passare dei minuti diventando sempre più affascinante e particolare.
Distinti Saluti
Marco Pitzalis
Restaurant Manager
Ristorante baby a cura di Alfonso Iaccarino
Tel. (39) 06 3216126
baby@aldrovandi.com
Please visit our website www.aldrovandi.com

I Vini di Veronelli 2009

- Salice Salentino La Canestra 1978  **
- Il 49 di Antonio Ferrari 1949 ***
- Il Barone 54 Solaria n. 5  1954 **
- Solaria Jonica 1959 ***

Passa il tempo e questi vini, frutto di una enologia archeologica, rimangono straordinariamente vivi e perfettamente godibili; come sempre spicca su tutti il Solaria Jonica, ma il 49 di Antonio Ferrari, si fa sempre più buono ed elegante (G. B.).

APRILE 2009 - LA MADIA




....l'esclusiva e prestigiosa degustazione dei vini Antonio Ferrari delle annate 1954 (Il Barone 54) e 1959 (Solaria Jonica). Da sinistra Rosario Meo, Il Sommelier ristoratore Gianfranco Bolognesi, Elsa Mazzolini, il ristoratore Flavio Cerioni del ristorante Alla Lanterna di Fano, il direttore marketing Unilever Italia Walter Gallo, e Claudio Sacco della Guida Online Viaggiatore Gourmet.

 
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